iPhone 14, 14 Pro e 14 Max: nuove funzioni e prezzi.
Da anni si parla di iPhone come se fosse uno solo, mentre invece gli smartphone Apple costituiscono una vera famiglia, che ogni autunno diventa più numerosa. Oggi sono otto: un iPhone 12, due iPhone 13 (mini e normale), un iPhone SE e quattro nuovi iPhone 14. Divisi, anche sul sito, iPhone 14 e iPhone 14 Pro, a segnalare le importanti differenze che separano i due modelli.
L’iPhone 14 a tutta prima sembra la novità meno entusiasmante tra quelle presentate nell’evento del 7 settembre. A distinguerlo dall’iPhone 13 sono infatti alcuni nuovi colori, il peso, di un grammo inferiore, lo spessore, che cresce di 1,15 mm per la sporgenza delle lenti, la durata della batteria, secondo Apple di 20 ore contro le 19 del modello precedente. Cambia il prezzo, inevitabile visto l’andamento globale dell’economia e l’euro debole: 1029 euro anziché 939.
Salvavita
A fare la differenza, potremmo dire, è il rilevamento incidenti. Che è una funzione nuova, mai vista su altri smartphone e potenzialmente in grado di salvare la vita di chi usa un iPhone.
Per ovvi motivi ci siamo astenuti dal testarla, ma secondo Apple funziona così: l’iPhone monitora la velocità alla quale ci si muove, e prima di tutto determina se ci si sta muovendo su un’auto. Se poi il movimento cambia direzione o si interrompe all’improvviso, e contemporaneamente viene rilevato un forte rumore, un repentino cambiamento di posizione del telefono e una variazione di pressione nell’abitacolo (per l’apertura dll’aribag), allora la funzione si attiva. Come per il rilevamento delle cadute su Apple Watch, compare un messaggio che chiede se davvero c’è stato un incidente, e in caso di mancata risposta, dopo trenta secondi parte automaticamente la telefonata. Utilizzando la rete cellulare o il wi-fi, l’iPhone chiama i soccorsi più vicini e invia un messaggio registrato nella lingua locale, comprensivo di posizione. In più, allerta anche le persone indicate come contatti di emergenza.
Apple spiega di aver istruito l’algoritmo con i dati di un milione di ore di guida e simulato diversi tipi di sinistri: sembrerebbe dunque ragionevole poter offrire questa funzione anche su modelli meno recenti, con un semplice aggiornamento. E invece l’iPhone 14 monta un accelerometro e un giroscopio nuovi, senza i quali il rilevamento incidenti non sarebbe possibile, o almeno non con lo stesso grado di precisione.
Tutti gli iPhone 14 sono dotati poi di un’altra funzione salvavita, ossia la possibilità di inviare messaggi di testo via satellite, anche in assenza di connessione cellulare o wi-fi. La funzione è attiva di default sui dispositivi venduti in tutto il mondo, ma al momento è utilizzabile solo in Usa e Canada per accordi stretti da Apple con gli operatori satellitari.
Uguale ma diverso
Per il resto, nelle poche ore che abbiamo avuto per provarlo, l’iPhone 14 si è mostrato identico all’iPhone 13, con qualche eccezione: il led del flash, di una tonalità più calda, e un po’ meno luminoso, e la memoria Ram, che aumenta da 4 GB a 6 GB. Questo, almeno secondo la scheda informativa di GeekBench 5. Il processore è lo stesso, l’ottimo A15 Bionic, quindi i risultati dei vari benchmark sono molto simili, con differenze dell’ordine del 5-6% in single core e di oltre il 10% in multi core. Niente, insomma, che si possa notare nell’uso di tutti i giorni.
Come difficilmente si noterà l’aumento di prestazioni (circa il 20%, secondo GeekBench) della GPU, la scheda grafica: si spiega con la diversa architettura hardware, che passa da 4 a 5 core.
Foto e video
Apple punta molto su quello che chiama Photonic Engine, una novità di tutti e quattro i modelli di quest’anno. Non è un processore, ma un modo diverso di elaborare le immagini, che vengono processate usando la tecnologia Deep Fusion a partire dai dati Raw e non compressi: a permetterlo è la maggiore potenza di calcolo disponibile sui nuovi modelli. Il processo è del tutto trasparente, ma un occhio attento lo nota: se si scatta una foto e la si apre dalla gallery, per una frazione di secondo la si vede com’è prima dell’elaborazione, poi viene processata e ottimizzata.
Nonostante i dati del sensore siano gli stessi (sempre 12 MP), in qualche caso ci pare che le immagini siano leggermente più definite, i colori più accurati, anche in condizioni di luminosità non ottimali. Il punto di partenza era però il comparto fotografico dell’iPhone 13, già molto buono, quindi anche in questo caso i miglioramenti sono incrementali e bisogna impegnarsi parecchio per trovarli.
Tra le altre differenze, segnaliamo la possibilità di registrare filmati con Effetto Cinema in 4K HDR anziché 1080p. Più interessanti i miglioramenti alla stabilizzazione video, o la fotocamera frontale con autofocus e apertura che passa da ƒ/2.2 a ƒ/1.9: in pratica significa che scattando un selfie si possono inquadrare più persone.
Ci piace
- Rilevamento incidenti
- Ottime prestazioni
- Stabilizzatore video migliorato
Non ci piace
- Design invariato rispetto al modello precedente
- Prezzo elevato
- Il modello base ha solo 128 GB di memoria
In fine
90 euro sono una spesa minima per una funzione come Rilevamento incidenti, di cui nessuno spera di aver bisogno, ma che può salvarci la vita. La ram aumentata potrebbe assicurare a iPhone 14 un anno o due di aggiornamenti di iOS, oltre a tornare utile già oggi in caso di app o giochi particolarmente impegnativi. Le altre modifiche e il piccolo incremento nelle prestazioni non rendono certo l’esperienza d’uso dell’iPhone 14 diversa da quella del 13, ma nel complesso ci pare preferibile optare per il nuovo modello. Magari in uno dei due nuovi colori, viola (ma sarebbe meglio chiamarlo lilla) e blu (un azzurro carta da zucchero molto elegante).
iPhone 14 sarà nei negozi il 16 settembre, con interessanti offerte per chi ha un vecchio modello da dare in permuta. Apple stavolta spinge molto sulla possibilità del pagamento a rate: in questo caso la versione base da 128 GB parte da 42,87 euro al mese.
Plus
Dei due iPhone 14 non Pro, la vera novità è il 14 Plus, che fino all’anno scorso non esisteva. In tutto e per tutto uguale al 14 normale, ha però un display da 6,7 pollici anziché 6,1 e una batteria più potente. Facile prevedere che sarà un successo, anche perché prende il posto dell’iPhone mini, cancellato dopo due sole generazioni. Un peccato, ma il mercato ha le sue leggi e la concorrenza Android nel settore degli schermi oversize era troppo agguerrita perché Apple non rispondesse con un’offerta paragonabile. L’iPhone 14 Plus sarà in vendita però solo dal 7 ottobre, quindi ce ne occuperemo in seguito.
Pro
C’è qualcosa, nei modelli Pro, che li fa sembrare davvero pro: e non è solo l’acciaio chirurgico dello chassis o il peso rilevante, o la sensazione di estrema robustezza. È forse nei colori, quelli più seri come il consueto Nero siderale, o quelli nuovi, come lo spendido viola scuro. O nel comparto fotografico, che all’inizio sembrava un elemento da nascondere, poi è diventato un motivo caratterizzante di tutti gli iPhone. Nel caso del 14 Pro e del 14 Pro Max cresce ancora rispetto allo scorso anno, ed è anche più sporgente.
E infatti forse la novità più grande dei nuovi Pro è proprio lì: i sensori sono sempre tre, ma stavolta quello principale (grandangolo) arriva a 48 MP, dopo che per anni è rimasto fisso a 12 MP. Ultra-grandangolo e teleobiettivo sono da 12MP.
Foto
Ovviamente il nuovo iPhone non farà foto e video quattro volte migliori, ma può ottimizzare la cattura della luce raggruppando ogni quattro pixel in un quad-pixel, oppure usare ogni pixel singolarmente per ottimizzare i dettagli nel formato ProRAW. Le foto normali 1X ottimizzano la cattura della luce utilizzando i quad-pixel, il che dovrebbe garantire immagini ancora migliori anche con poca luce. Quando si utilizza ogni pixel singolarmente, il sensore quad-pixel offre un teleobiettivo 2X aggiuntivo. Così, avviando l’app Foto, le opzioni di zoom non sono più tre ma quattro: 0,5 – 1 – 2 – 3. Lo zoom digitale arriva comunque anche stavolta a un massimo di 15X.
Il flash è stato completamente ripensato, mentre la modalità Cinematic registra ora con risoluzione 4K e 24 fps. Il nuovo sensore è più grande del 65% rispetto a quello dell’iPhone 13 Pro, ed è dotato di 100 Pixel di messa a fuoco, che consentono un sistema di messa a fuoco ibrido per tutti gli scenari, dalla luce intensa alla scarsa illuminazione. Anche qui c’è il Photonic Engine che lavora su dati non compressi, e pure la modalità Azione per i video che permette di realizzare filmati ancora più stabili durante le attività con molto movimento, registrando in Dolby Vision HDR.
Stavolta il processore interno cambia: solo su iPhone 14 Pro e Pro Max, infatti, Apple utilizza il chip A16, che certo non rappresenta una rivoluzione rispetto all’A15 dell’anno scorso, ma fa registrare con Geekbench miglioramenti medi del 9-10% per CPU in single core, che arrivano al 12-15% in multi core. Piccoli progressi anche per il comparto grafico, le cui prestazioni crescono del 7-8%, secondo le nostre rilevazioni. Invariata la quantità di memoria ram, 6 GB per entrambi i modelli. Nell’uso, come sempre, non si rileva alcuna differenza: grazie anche al display a refresh variabile, la risposta ai comandi è sempre fluida e immediata.
Il display
E proprio nel display sono le novità importanti. I numeri parlano di 2556×1179 pixel contro 2532×1170 pixel per il 14 Pro e di 2796×1290 pixel contro 2778×1284 pixel per il Pro Max, e fin qui cambia poco. La luminosità arriva a 1600 nit di picco e 2000 massimi all’aperto, ed è un netto miglioramento rispetto ai 1200 nit dell’iPhone 13 Pro, che si traduce in una maggiore leggibilità dei testi e in immagini più chiare anche in esterni.
Sempre a proposito dello schermo, arriva finalmente l’always on display, presente da anni sui dispositivi Android, ma finora snobbato da Apple. Grazie a un refresh rate che si abbassa fino a un Hz (una volta al secondo), è possibile mostrare informazioni sullo schermo anche quando il telefono non è in uso, senza influire troppo sull’autonomia. iOS 16 prevede dunque una serie di widget, dall’ora al meteo, dalla percentuale di carica all’attività, che sono ampiamente personalizzabili e portano all’iPhone una ventata di novità.
Ma c’è di più: sui due Pro scompare il notch, la tacca che dall’iPhone X del 2017 caratterizza il design dello smartphone Apple. Al suo posto, per far funzionare i sensori del Face ID e la telecamera frontale, ci sono due fori, uno circolare e uno oblungo. L’idea geniale è stata quella di non nasconderli, ma anzi di integrarli in un sistema di notifiche e di controllo dinamico, che non è solo piacevole da vedere ma che dà un nuovo senso al multitasking su iPhone.
Si chiama Dynamic Island e gioca proprio sulla presenza di due elementi neri nella parte superiore dello schermo. Ad esempio, se una traccia musicale è in riproduzione, si vede la forma d’onda audio e l’avanzamento del brano. Se si imposta un timer, rimane visibile il conto alla rovescia. Se un’altra applicazione deve utilizzare Dynamic Island, il timer si riduce a una piccola icona, pronta per essere toccata e richiamata, per scomparire solo quando si svolgono attività a schermo intero, come la visione di film. È divertente ma anche utile: se sul Mac esiste una barra dei menu per questo tipo di informazioni, finora sull’iPhone c’erano solo l’icona della batteria e le tacche per la connessione di wifi e cellulare.