Condanna a 16 anni per Victor Ulinici nel caso della bici lanciata dai Murazzi

Il tragico evento del gennaio 2023
Nel gennaio 2023, una vicenda sconvolgente ha scosso la città di Torino. Durante una serata ai Murazzi del Po, un gruppo di giovani ha lanciato una bicicletta elettrica dal parapetto, colpendo in modo gravissimo lo studente universitario Mauro Glorioso. Il giovane, originario di Palermo, è rimasto tetraplegico a causa delle lesioni riportate.
Il processo e la condanna di Victor Ulinici
Victor Ulinici, all’epoca dei fatti maggiorenne, è stato identificato come l’autore materiale del lancio della bicicletta. Inizialmente condannato a 10 anni e 8 mesi di reclusione, la Corte di Cassazione ha successivamente annullato questa sentenza, ritenendo la pena troppo lieve e sottolineando il ruolo di leader di Ulinici nel gruppo. Nel febbraio 2025, la Corte d’Appello di Torino ha emesso una nuova sentenza, condannando Ulinici a 16 anni di carcere per tentato omicidio, senza concedergli le attenuanti generiche.
Le reazioni alla sentenza
L’avvocato Simona Grabbi, legale della famiglia di Mauro Glorioso, ha commentato: “In una vicenda che ha avuto conseguenze così drammatiche è difficile gioire. Non si può gioire per una pena tanto alta inflitta a un ragazzo di questa età che tuttavia rispecchia la gravità del fatto e delle conseguenze”.
Altre condanne correlate
Oltre a Victor Ulinici, anche Sara Cherici è stata condannata a 16 anni di reclusione per concorso in tentato omicidio. Pur non avendo lanciato personalmente la bicicletta, la Cherici era presente al momento dell’incidente e non ha fatto nulla per impedirlo né ha denunciato l’accaduto successivamente.
Le conseguenze per Mauro Glorioso
Mauro Glorioso, studente di medicina, ha riportato danni irreversibili che lo hanno costretto alla sedia a rotelle. La sua famiglia ha intrapreso una lunga battaglia legale per ottenere giustizia. Attualmente, Mauro continua il suo percorso di riabilitazione, supportato dall’affetto di amici e parenti.
Il significato della sentenza
Questa condanna rappresenta un segnale importante nella giurisprudenza italiana: atti di violenza gratuita, anche compiuti per gioco o per noia, possono avere conseguenze gravissime sia per le vittime che per i responsabili. Il caso ha sollevato un ampio dibattito sulla necessità di una maggiore consapevolezza tra i giovani riguardo alle proprie azioni e alle loro conseguenze.