Omicidio Piersanti Mattarella: nuovi sviluppi a 45 anni dal delitto

Il 6 gennaio 1980, Piersanti Mattarella, allora Presidente della Regione Siciliana, veniva assassinato a Palermo in un agguato mafioso. A distanza di 45 anni, emergono nuovi sviluppi nelle indagini, con l’individuazione di due presunti killer legati a Cosa Nostra.
Chi era Piersanti Mattarella
Piersanti Mattarella nacque il 24 maggio 1935 a Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani. Figlio di Bernardo Mattarella, esponente di spicco della Democrazia Cristiana, e fratello di Sergio Mattarella, attuale Presidente della Repubblica Italiana, Piersanti seguì le orme familiari dedicandosi alla politica. Dopo gli studi in giurisprudenza e un’attiva partecipazione nell’Azione Cattolica, entrò nella Democrazia Cristiana, aderendo alla corrente di Aldo Moro.
Nel 1978, Mattarella fu eletto Presidente della Regione Siciliana. Durante il suo mandato, si distinse per l’impegno nel rinnovamento morale e politico dell’amministrazione regionale, opponendosi fermamente alle infiltrazioni mafiose e promuovendo una gestione trasparente ed efficiente delle risorse pubbliche.
L’omicidio del 6 gennaio 1980
La mattina del 6 gennaio 1980, mentre si trovava in auto con la famiglia per recarsi alla messa domenicale, Piersanti Mattarella fu avvicinato da un sicario che gli sparò a bruciapelo, uccidendolo. L’omicidio avvenne in via Libertà a Palermo, sotto gli occhi della moglie e dei figli.
Le indagini immediatamente successive al delitto indicarono la matrice mafiosa dell’omicidio. Tuttavia, l’identificazione dei responsabili materiali e dei mandanti si rivelò complessa e lunga, anche a causa delle connivenze tra mafia e politica dell’epoca.
Le indagini e i processi
Nel corso degli anni, diversi processi hanno cercato di fare luce sull’omicidio di Piersanti Mattarella. Furono condannati i membri della Cupola di Cosa Nostra, riconosciuti come mandanti del delitto. Tuttavia, l’identità dei sicari materiali rimase a lungo avvolta nel mistero.
Inizialmente, l’attenzione si concentrò su esponenti dell’estrema destra eversiva, come Valerio Fioravanti e Gilberto Cavallini, accusati di essere gli esecutori materiali. Tuttavia, entrambi furono assolti per insufficienza di prove.
Nuovi sviluppi nelle indagini
Nel gennaio 2025, a 45 anni dall’omicidio, le indagini hanno registrato una svolta significativa. Sono stati individuati due nuovi indagati, ritenuti i presunti killer di Piersanti Mattarella, entrambi legati a Cosa Nostra. Secondo le fonti investigative, si tratterebbe di soggetti già noti alle forze dell’ordine per attività mafiose.
Questa riapertura del caso rappresenta un passo importante nella ricerca della verità e nella lotta contro l’impunità dei crimini mafiosi. Le autorità giudiziarie stanno approfondendo le nuove evidenze per confermare il coinvolgimento dei sospettati e portarli eventualmente a processo.
Il contesto storico e politico
Negli anni ’70, la Sicilia era teatro di una forte presenza mafiosa, con Cosa Nostra che esercitava un controllo capillare sul territorio e sulle istituzioni. Piersanti Mattarella rappresentava una figura di rinnovamento, determinata a contrastare le commistioni tra politica e mafia. La sua azione riformatrice minacciava gli interessi consolidati delle organizzazioni criminali, rendendolo un bersaglio pericoloso per Cosa Nostra.
L’omicidio di Mattarella si inserisce in una serie di delitti eccellenti che hanno segnato la storia italiana, evidenziando la pervasività della mafia e le sfide affrontate dallo Stato nel combatterla.
Il ricordo di Piersanti Mattarella
La figura di Piersanti Mattarella è ricordata come simbolo di integrità e coraggio nella lotta contro la mafia. Ogni anno, il 6 gennaio, istituzioni e cittadini commemorano il suo sacrificio, sottolineando l’importanza della memoria storica nella costruzione di una società libera dalle infiltrazioni mafiose.
Il suo impegno per una Sicilia rinnovata e libera dalla corruzione continua a ispirare le nuove generazioni e rappresenta un monito per la classe politica attuale sull’importanza della trasparenza e dell’onestà nell’amministrazione pubblica.
Sviluppi futuri
A 45 anni dall’omicidio di Piersanti Mattarella, i nuovi sviluppi nelle indagini offrono una speranza di giustizia per la sua famiglia e per l’intera comunità siciliana. La determinazione nel perseguire la verità, nonostante il tempo trascorso, dimostra l’impegno dello Stato nella lotta contro la mafia e nella salvaguardia dei valori democratici.
Per approfondire la figura di Piersanti Mattarella e il contesto storico in cui operò, è possibile consultare la sua biografia sul sito della Regione Siciliana: https://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/B6186585C54A5A77E050060A02023AD5.